I bambini devono sporcarsi

Pubblicato il 28 aprile 2023 alle ore 13:25

 

“Non ti sporcare”, una frase tipica del genitore della società del benessere. Credo che i bimbi e le bimbe abbiano il sacrosanto diritto di giocare con i materiali naturali quali la sabbia, la terra, l’erba, le foglie, i sassi, i rametti… Quanta gioia nel pastrocchiare con una pozzanghera o in un cumulo di sabbia! Proviamo ad osservare attentamente bimbi e bimbe in alcuni momenti di pausa dai giochi organizzati oppure quando siamo in un boschetto… e scopriremo con quanto interesse riescono a giocare per ore con poche cose trovate per terra. (Gianfranco Zavalloni, 2003)

 

Ammettilo! Quante volte ti capita di dire la famosa frase: “non ti sporcare!”

Una frase al pari di “non sudare!”. E per non sporcarsi e non sudare c’è solo una cosa da fare: stare fermi.

Perché chiediamo ai bambini di non sporcarsi? Ci sono almeno due motivi: da una parte perché temiamo che sporcandosi, giocando con il fango e maneggiando materiali oppure giocando con l’acqua fredda, i bambini si possano infettare, ferire o ammalare. 

L'altro è la fatica di lavare i panni sporchi! 

Per quanto riguarda il problema igienico ormai sono molti gli studi che parlano del vantaggio per la salute dello stare in natura e all’aria aperta, con dei benefici diretti anche sul sistema immunitario. È stato dimostrato che i bambini che vivono in ambienti protetti, sterilizzati, sviluppano più facilmente patologie e allergie. L’esposizione allo sporco, infatti, serve per preparare il sistema immunitario a rispondere alle più comuni malattie dell’infanzia e a prevenire l’insorgere di allergie.

Per la pulizia dei panni basta vestirli con abiti adatti! Abiti vecchi che anche se si rompono o rovinano si possono buttare! Non esistono giornate non adatte al gioco all'aria aperta, esistono solo abiti non adatti. 

Nella pagina shop outdoor troverete degli abiti adatti a questi scopi. 

Seguire i bisogni dei bambini, aiutarli a crescere, permettergli di sporcarsi: è anche fatica; è la preziosa fatica dell’accudimento, del prendersi cura di loro. La cura che implica doversi occupare anche delle incombenze materiali che stancano fisicamente, ma che sono gesti di amore, sono azioni che permettono libertà, sono azioni silenziose e poco eclatanti, come, ad esempio, lavare i pantaloni zuppi di fango, o portare sempre con sé un cambio di vestiti per permettere al proprio bambino di giocare liberamente. 

I bambini si sporcano perchè esplorano con tutti i loro sensi. L’esplorazione e la manipolazione dei materiali sono l’energia vitale che esplode quando la mente, il corpo, le emozioni sono completamente attivi, integrati e presenti ognuno con la sua dignità. Soprattutto se si tratta di materiali naturali, come il fango, la sabbia, i rami, le foglie, che sono molto ricchi dal punto di vista sensoriale e molto stimolanti per creare mondi possibili. 

Questa consapevolezza ci può aiutare a superare la fatica della pulizia, anche se a volte servono dei compromessi: si può chiedere un patto “…oggi no, non ce la faccio…”, oppure “per favore, in questo momento non possiamo sistemare, quindi ti chiedo di non usare quel materiale. Potremmo giocare con un’altra cosa…”, oppure “prima di rientrare in casa ci togliamo i vestiti infangati”; ai più grandi è bene chiedere di pulire insieme, per sviluppare la loro autonomia e la loro responsabilità, affinchè arrivino a prendersi cura dei propri materiali, dell’ambiente in cui vivono e di se stessi. 

Purtroppo, l’aspettativa degli adulti è che siano soprattutto le bambine a non doversi sporcare, a non ritrovarsi in disordine, a rimanere composte e con il bel vestito pulito, mentre per i maschi c’è una maggiore tolleranza rispetto allo sporco, quasi che sia scontato che loro siano più “scalmanati” delle femmine e quindi sia inevitabile vederli sudici e sudati.

Dobbiamo dire a gran voce che le bambine devono avere il diritto di sporcarsi, di esplorare, manipolare, giocare liberamente, muoversi, correre, saltare, sperimentare, scoprire. Perché questa è la condizione propria dell’infanzia in quanto tale, senza distinzione di genere. Le bambine, e i bambini, hanno diritto a sporcarsi perché hanno diritto all’infanzia.

 

Bibliografia per gli adulti che non si ricordano perché amavano sporcarsi da bambini, e per i bambini che vogliono divertirsi a spiegare agli adulti come si gioca

 

  1. Mud book. Il libro delle torte di fango, di John Cage e Lois Loung, ed Corraini, 
 

2. Per gli adulti che non si ricordano più di come è bello giocare a contatto con la natura

Evviva il maltempo! 70 attività da fare con pioggia, vento e neve, 2013

Natura in città. Tante attività da fare tra cortili e giardini, 2015

Basta un bastone. 70 attività da fare all’aria aperta, 2016

Giochi da spiaggia. Tante attività da fare in riva al mare, al lago, al fiume, 2016

 
 
 
 
 
 

3. Porcheria,  di Arthur Geisert, Orecchio Acerbo Editore, 2020

Per gli adulti che hanno bisogno di rincuorarsi: dopo ogni porcheria ritorna la pulizia!

 

 

4. Lindo Porcello, di Eric Battut, edizioni Bohem, 2010

Per gli adulti che hanno bisogno di ricordare che ogni giornata di gioco è un’avventura piena di scoperte. 

 
 

5. Io sono foglia, di Angelo Mozzillo e Marianna Balducci, Bacchilega editore, 2020

Per gli adulti che vogliono tuffarsi nel mondo dell’infanzia. 

 

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