Educazione dolce

Pubblicato il 18 marzo 2023 alle ore 10:10

Molto spesso sento che quando si parla di educazione dolce a Metodo Montessori si pensa a dover lasciare fare quello che si vuole al bambino. Non è così. Anzi.... Le regole e i no ci devono essere... Ma in maniera giusta. Se riempiamo di no un bambino di 2 anni questo sicuramente si ribellera'. Ponderiamo i nostri no ai soli atti e/o atteggiamenti che possono recare danno a persone e/o cose, pericoli reali o disturbo dove non si deve.... Insomma non diciamo sempre di no....

Se la casa viene messa in sicurezza non ci dovrebbe essere nessun divieto. Il bambino può essere lasciato libero di esplorare il suo spazio, la sua casa in tutta sicurezza. Quando è molto piccolo ovviamente sempre con la supervione dell'adulto.

Nei primi due anni di vita il bambino ha un bisogno irrefrenabile di sicurezza, di contatto. Quando avrà esaudito questo suo bisogno si renderà conto di essere un individuo in grado di pensare e agire da solo. Ed ecco che proprio in questo momento i genitori entrano nel panico. Quel bebè dolce e silenzioso che era fino a pochi mesi fa si trasforma in un bimbo che fa sempre i "capricci".

Cosa sono i capricci? Esistono veramente?

Bhe, mi dispiace contraddirvi... I capricci non esistono! Un bambino così piccolo non ha la capacità di agire per fare un "dispetto" ad un altra persona. Reagiscono sempre per un motivo. Futile ai nostri occhi magari,ma non per loro.

Da questo momento in poi dobbiamo cambiare la nostra mentalità, dobbiamo cercare di comprendere i bisogni del nostro bambino.

Esempio pratico.... Alla mattina siete di fretta, lui vorrebbe vestirsi da solo per uscire, ma voi non glielo lasciate fare.... "dai che abbiamo fretta.... Faccio io non sei capace... Muoviti..." e potrei continuare così... Questa è la prima carica di stress che riceve. Oltre che umiliato... Ma di questo ne parlerò ancora. 

Arriva in asilo, la mamma lo lascia lì nervoso, il suo amichetto gli prende il gioco che lui voleva, altra carica di stress...

Arriva il pomeriggio e la mamma lo riprende, tornano a casa e tutto lo stress accumulato durante la giornata il bambino lo deve far uscire... Come? Nelle maniere che lui decide! Può impuntarsi che vuole il bicchiere giallo invece che blu.... Che vuole stare in braccio.. Che vuole i calzini di lana... Ecc....

Tutti questi atteggiamenti che a noi "disturbano"  li chiamiamo capricci. Ma solo solamente dimostrazioni di un disequilibrio. Il bambino ha perso la sua calma e dobbiamo essere noi ad aiutarlo a ritrovarla.

Abbracciamolo, cerchiamo di capire se abbiamo fatto qualcosa che l'ha ferito, parliamo con lui.

Può essere un processo breve come molto lungo! Ma dobbiamo sempre mantenere la calma. Parlare dolcemente e accogliere il suo stato d'animo. Ricordate che i bambini non sanno riconoscere le proprie emozioni e non sanno gestirle. Dobbiamo essere noi a fargli vedere come si fa.

Vi riporto un episodio personale. 

Tempo fa mia figlia maggiore aveva la recita della scuola, purtroppo io non sono potuta andare. Mi sono scusata con lei spiegandole il motivo. 

Dopo qualche giorno improvvisamente alla sera comincia a litigare con suo fratello. Senza motivo. Apparente. La blocco subito e comincio a chiederle se il fratello avesse detto o fatto qualcosa che l'ha fatta arrabbiare. Non mi ha risposto.

Mi sono interrogata. Le ho chiesto se era arrabbiata con me per il fatto che non sono andata alla recita. Ha cominciato a piangere e ha detto di sì.... Da lì abbiamo parlato e chiarito.

Mia figlia ha 10 anni è grande, sa gestire le emozioni, ma ancora ha bisogno di aiuto.

Vi lascio di seguito due libri molto belli e utili su questo argomento. Sono di Roberta Cavallo. 

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